La Riforma Istruzioni per l'uso

VITA ASSOCIATIVA

La riforma stabilisce regole e criteri da seguire per la gestione della vita associativa degli enti del terzo settore (Ets). Statuti e regolamenti, ad esempio, dovranno riportare specifiche indicazioni per mantenere i requisiti necessari all’iscrizione a quella che sarà la grande casa del terzo settore italiano: il registro unico nazionale del terzo settore (Runts). È qui che sarà possibile trovare i dati essenziali degli enti, in base a uno dei criteri che muove la riforma: la trasparenza. Solo le realtà iscritte nel Runts, inoltre, potranno accedere alle agevolazioni fiscali previste, ai finanziamenti e potranno stipulare convenzioni e accordi con la pubblica amministrazione.

Tra le novità, l’introduzione di indicazioni che riguardano la presenza dei soci all’interno degli enti di terzo settore, dal numero minimo necessario per fondare particolari categorie – come nel caso di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale – ai requisiti di ammissione per i nuovi associati. In questo modo, si vieta esplicitamente qualsiasi forma di discriminazione, preservando i principi della libera associazione: i requisiti di ammissione, infatti, devono essere declinati in coerenza con le finalità perseguite e le attività di interesse generale svolte. Definiti anche i requisiti per l'acquisizione della personalità giuridica.

Svolta anche nella gestione della governance degli enti: la riforma disciplina in modo più puntuale la struttura e l’operatività dell’organo di amministrazione, di controllo e revisione legale degli Ets. Tra gli obblighi previsti, la tenuta di alcuni libri sociali, che servono agli associati o aderenti per seguire e controllare la vita degli enti del terzo settore.

La normativa, inoltre, definisce le procedure da seguire nei casi di trasformazioni, fusioni e scissioni che coinvolgono gli enti di terzo settore. 

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